Ricorre oggi la giornata Internazionale della Montagna. Tra paesaggi mozzafiato e sfide ambientali, un patrimonio da tutelare e valorizzare per il benessere fisico, psichico ed economico delle comunità.
Tra paesaggi mozzafiato e sfide ambientali, un patrimonio da tutelare e valorizzare per il benessere fisico, psichico ed economico delle comunità. Promuovere una maggiore consapevolezza sullo sviluppo sostenibile delle regioni montane e sull’importanza cruciale delle montagne per l’equilibrio ecologico del pianeta e il benessere di miliardi di persone: questo è l’obiettivo della ricorrenza odierna, che quest’anno invita a una riflessione ancora più profonda. Istituita dalle Nazioni Unite nel 2002, questa giornata incoraggia ciascuno di noi a riflettere sull’importanza di un ambiente montano che custodisce biodiversità, paesaggi straordinari e risorse essenziali per la salute del pianeta. Le montagne coprono il 25% della superficie terrestre e ospitano il 12% della popolazione mondiale, fungendo da preziosi serbatoi idrici che forniscono acqua, energia e prodotti vitali per l’ecosistema. Tuttavia, queste aree sono costantemente minacciate da deforestazione, abbandono, sfruttamento indiscriminato e un turismo spesso invasivo e mal gestito. Inoltre, i cambiamenti climatici amplificano gli effetti negativi: scioglimento dei ghiacciai, frane, valanghe e alterazioni degli habitat naturali. Le montagne calabresi, con i loro paesaggi mozzafiato, l’aria pura e i colori intensi, rappresentano un patrimonio naturale di inestimabile valore, oggi più che mai. Sono una risorsa su cui investire per generare benessere economico, fisico e mentale. Tuttavia, anche queste bellezze, un tempo custodite con cura dalle popolazioni locali, sono state spesso trascurate. Lo spopolamento del XX secolo ha lasciato queste aree senza la vigilanza necessaria per preservare un ecosistema così delicato. Attualmente, anche i piccoli centri montani e delle aree interne vedono un costante declino demografico. La popolazione residente, prevalentemente anziana, fatica a compensare i decessi con nuove nascite. In Calabria, il 40% del territorio si trova sopra i 600 metri di altitudine, il 21% supera i 900 e quasi il 10% oltre i 1200. Nonostante ciò, la montagna rimane un elemento dominante della regione, fornendo risorse fondamentali e opportunità da valorizzare. Le peculiarità delle montagne calabresi, che si tuffano nel mare accarezzandone le acque, offrono un antidoto naturale ai danni causati dalla società dei consumi. Come osservava Giustino Fortunato, la Calabria è un “sfasciume pendulo sul mare”, segnata da instabilità geologica e frane. Eppure, queste caratteristiche non intaccano il suo fascino, che continua a incantare chi la osserva. Incendi, deforestazione e sfruttamento mettono a rischio questo fragile ecosistema, ma un’azione responsabile da parte di comunità, associazioni e istituzioni può invertire la rotta. È necessario creare opportunità economiche sostenibili, valorizzando prodotti locali unici e risorse naturali, e sviluppare un turismo rurale e culturale di qualità. I parchi nazionali e le riserve naturali della Calabria, insieme ai suoi borghi, castelli e musei, testimoniano un ricco patrimonio che merita tutela e valorizzazione. La montagna calabrese deve essere percepita non solo come un luogo da ammirare, ma anche come una risorsa che produce benessere fisico e psichico.
Un esempio straordinario del valore delle nostre montagne è offerto dalla Sila, a Zagarise (CZ), dove è stata rilevata l’aria più pulita d’Europa, forse del mondo. In un periodo segnato da stress quotidiano, questo dato rappresenta un ulteriore alleato per la salute, da affiancare ai progressi della scienza medica. Riflettiamo, dunque, sul valore delle montagne, risorsa indispensabile per il pianeta e per il nostro futuro