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Referendum per la Città Unica Cosenza-Rende-Castrolibero: il TAR respinge i ricorsi, confermato il referendum il 1° dicembre

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Savuto Comune Unico, entusiasmo e spinta per realizzare un’idea solida: promuovere crescita, uscire dal sottosviluppo, attrarre risorse e progettare infrastrutture di ampio respiro

Il Tribunale Regionale Amministrativo (TAR) di Catanzaro ha respinto i ricorsi dei comitati contrari al referendum sulla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, confermando la data del 1° dicembre per la consultazione popolare. La decisione rappresenta una tappa importante per i sostenitori del progetto della Città Unica, che mira a rilanciare il territorio attraverso un assetto istituzionale moderno, capace di rispondere in modo efficace alle sfide economiche e sociali.

La notizia è stata accolta con entusiasmo anche dai promotori della fusione dei Comuni del Savuto, un progetto di lunga data, che affonda le sue radici negli anni Sessanta grazie all’intuizione del giornalista roglianese Salvatore Oddo. Successivamente rilanciata dalla testata giornalistica Rostema, questa visione oggi è sostenuta da un Comitato spontaneo, caratterizzato da una pluralità di voci e animato da uno spirito inclusivo. Questo gruppo lavora con l’obiettivo di creare un nuovo organismo istituzionale che attragga risorse, stimoli progetti infrastrutturali e faccia dei comuni del Savuto centri attivi di vita sociale, economica e culturale.

Il Comitato per il Comune Unico del Savuto continua a impegnarsi nella sensibilizzazione delle comunità locali, sottolineando i molteplici vantaggi della fusione. Innanzitutto, la creazione di un’unica entità comunale consentirebbe di ottimizzare l’erogazione dei servizi pubblici, garantendo una gestione più efficiente delle risorse economiche e amministrative. Con l’accorpamento, i comuni potrebbero beneficiare di maggiori contributi statali e regionali, attrarre finanziamenti europei e investire in infrastrutture essenziali per il miglioramento della qualità della vita, come reti stradali, servizi sanitari avanzati e spazi culturali.

Un’altra importante opportunità riguarda la crescita economica: la fusione permetterebbe di consolidare e sviluppare un’economia locale basata su un’ampia offerta turistica, valorizzando le bellezze naturali e storiche del territorio. Le comunità unificate avrebbero la capacità di promuovere attività imprenditoriali innovative, dando nuovo slancio al settore agricolo, artigianale e turistico e creando opportunità lavorative per le nuove generazioni.

La fusione contribuirebbe anche a contrastare lo spopolamento e a ridurre il divario sociale, rafforzando il senso di appartenenza e la solidarietà tra i cittadini. Abbracciare una nuova visione istituzionale consentirebbe di preservare e valorizzare le tradizioni, la storia e l’identità culturale di ogni singola comunità locale, creando una rete collaborativa che dia risposte concrete alle esigenze del territorio.

Per discutere i prossimi passi, il Comitato incontrerà lunedì prossimo Franco Iacucci, Vicepresidente del Consiglio Regionale, presso la sala consiliare dell’ex Comunità Montana del Savuto. L’incontro, fissato per le ore 18, sarà un’occasione per definire strategie di sviluppo orientate alla sostenibilità e all’innovazione, che possano portare il comprensorio fuori dalla stagnazione economica e sociale, e verso una crescita armoniosa e condivisa.