Nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, il primo presidente della Regione Calabria è stato ricordato con una cerimonia istituzionale a Reggio Calabria e un evento commemorativo nella sua città natale, Rogliano
Due momenti solenni hanno celebrato la figura e l’opera del primo Presidente della Giunta regionale della Calabria, Antonio Guarasci, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Il primo si è svolto in Consiglio regionale a Reggio Calabria, mentre il secondo ha avuto luogo a Rogliano, città natale di Guarasci, organizzato dall’Amministrazione comunale e dal Movimento Cattolici Democratici.
In Consiglio regionale, l’assemblea ha ricordato Guarasci con un minuto di raccoglimento, commemorando l’incidente stradale del 2 ottobre 1974 che lo portò alla morte mentre si recava a Roma per difendere il posto di lavoro di migliaia di operai del tessile di Cetraro. Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha espresso gratitudine per l’impegno politico e umano di Guarasci, sottolineando la sua lungimiranza come uomo delle istituzioni, capace di traghettare la Calabria verso nuovi orizzonti e di affrontare la piaga della disoccupazione e le arretratezze storiche della regione. Mancuso ha inoltre ricordato altre figure della prima legislatura regionale, tra cui i consiglieri Giorgio Liguori, Consolato Paolo Latella e Giuseppe Fragomeni, tutti convinti regionalisti, e alcuni dei quali scomparsi tragicamente nell’adempimento del loro mandato istituzionale.
Parallelamente, a Rogliano, l’Amministrazione comunale e il Movimento Cattolici Democratici hanno organizzato una manifestazione commemorativa che si è aperta con una Santa Messa nella chiesa di San Domenico, seguita da un incontro-dibattito sul tema “Il regionalismo del futuro” nell’aula consiliare del comune. All’evento hanno partecipato numerose personalità politiche, tra cui il sindaco Giovanni Altomare e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Il convegno ha rappresentato un’occasione per riflettere sull’eredità politica di Guarasci, promotore di un regionalismo fondato sulla solidarietà tra le varie parti del Paese e su una stretta collaborazione tra Nord e Sud, in linea con la visione di Piero Bassetti, presidente della Regione Lombardia.
Antonio Guarasci, intellettuale e meridionalista convinto, non è stato solo un politico ma anche un profondo conoscitore della storia e della società calabrese. La sua opera, come testimoniato nel volume Politica e società in Calabria, evidenzia il suo legame con Rogliano e l’importanza che attribuiva alla dignità umana e alla coesione sociale. Inoltre, fu tra i promotori della Conferenza regionale su “Scuola e Università in Calabria” del 1963, che gettò le basi per la nascita dell’Università della Calabria, un’istituzione di cui fu fervido sostenitore insieme a figure come Giacomo Mancini e Riccardo Misasi.
Il 50° anniversario della morte di Guarasci coincide anche simbolicamente con il 50° anno dall’avvio dei corsi di laurea presso l’Università della Calabria, una coincidenza che rende ancor più significativa la riflessione sulla sua eredità. Tuttavia, l’assenza di una celebrazione ufficiale da parte dell’Università stessa ha suscitato qualche amarezza, considerando il ruolo fondamentale che Guarasci ebbe nella creazione di tale istituzione.
Nonostante la sua prematura scomparsa, l’eredità politica e culturale di Antonio Guarasci continua a vivere, grazie anche all’impegno della sua consorte, Geltrude Guarasci Buffone, che nel 1983 fondò la Fondazione Antonio Guarasci, punto di riferimento culturale per Cosenza e la Calabria. Anche se oggi la Fondazione non è più operativa, il pensiero e l’opera di Guarasci restano vivi nel ricordo di chi crede in una Calabria più giusta e solidale, e in un’Italia più unita..