Il 2 ottobre, Rogliano ricorda il primo presidente della Regione Calabria con una celebrazione e un convegno dedicato al tema “Il regionalismo del futuro”, ispirato alla sua visione di solidarietà e coesione tra Nord e Sud
Cinquanta anni fa, il 2 ottobre 1974, l’Italia e la Calabria hanno perso una figura fondamentale della politica regionale: Antonio Guarasci, il primo presidente della Giunta regionale calabrese. Guarasci, promotore del primo centrosinistra in Italia, aveva già vissuto un’importante esperienza di riforma e innovazione come presidente della Provincia di Cosenza, trasferendo questa visione nella direzione della nuova entità regionale. La sua vita si concluse tragicamente in un incidente stradale a Polla, sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, mentre si trovava in servizio, sacrificando la propria esistenza per il progresso della sua terra.
Per onorare la sua opera e la sua figura, l’Amministrazione comunale di Rogliano e il Movimento Cattolici Democratici hanno organizzato una manifestazione commemorativa. L’evento avrà inizio alle 9:00 con una Santa Messa nella chiesa di San Domenico a Rogliano, seguita, alle 10:00, da un incontro-dibattito sul tema “Il regionalismo del futuro” nell’aula consiliare del comune. Interverranno personalità di spicco, tra cui il sindaco Giovanni Altomare e diversi esponenti della politica calabrese, incluso l’attuale presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
L’iniziativa rappresenta un’opportunità per riflettere sull’eredità politica di Guarasci e sul concetto di regionalismo da lui sostenuto, fondato su un forte senso di solidarietà e coesione tra le varie parti del Paese. In questo contesto, Guarasci, insieme al presidente della Regione Lombardia, Piero Bassetti, fu promotore di un “regionalismo solidale ed equo”. La sua visione poneva al centro la dignità umana e la collaborazione tra Nord e Sud, mirando a unire idealmente l’Italia piuttosto che frammentarla ulteriormente.
Antonio Guarasci era una figura poliedrica e un meridionalista convinto; era molto più di un politico: un intellettuale profondo, legato in modo significativo al territorio e alla sua Rogliano, alla quale dedicò il volume “Politica e società in Calabria”, presentando una storia diversa dal passato. Dall’analisi sociale e politica della sua opera emergono fatti e atti che interrogano il significato del Risorgimento in Calabria, vissuto a Rogliano con la presenza di Giuseppe Garibaldi e l’emanazione dei suoi celebri decreti, poi abrogati subito dopo la sua partenza, generando fenomeni di brigantaggio e proteste: “i contadini, sentendosi defraudati, si diedero al brigantaggio”, una reazione descritta come “rusticano…”, che rappresenta una forma di ribellione contro le aspettative deluse. La sua opera di storico e amministratore pubblico ha lasciato segni indelebili, come la realizzazione del villaggio scolastico a Via Popilia e la sua influenza sulla nascita dell’Università della Calabria. Guarasci fu tra i promotori della Conferenza regionale su “Scuola e Università in Calabria” del 1963, che gettò le basi per la creazione dell’ateneo calabrese. Questa università, fortemente voluta anche da Giacomo Mancini e Riccardo Misasi, fu istituita nel 1968, trovando nel presidente del Consiglio Aldo Moro un prezioso alleato.
Il 50° anniversario della morte di Antonio Guarasci coincide simbolicamente con il 50° anno dall’avvio dei corsi di laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria. Tuttavia, l’assenza di una celebrazione adeguata da parte dell’Università stessa suscita amare riflessioni.
Nonostante la sua prematura scomparsa, il pensiero e l’opera di Antonio Guarasci sono stati mantenuti vivi dalla consorte, Geltrude Guarasci Buffone, che nel 1983 fondò la Fondazione Antonio Guarasci, diventata nel tempo un punto di riferimento culturale per Cosenza e la Calabria. Oggi, tuttavia, la sua attività non risulta operativa. Tuttavia, il pensiero e l’eredità politico-culturale lasciati da Antonio Guarasci continuano a vivere nel ricordo del suo impegno per una Calabria migliore e diversa dal passato, per un’Italia più unita e per un regionalismo che andasse oltre i meri interessi economici, mirando alla creazione di una società più giusta e solidale. Oggi più che mai, la sua visione risulta attuale di fronte a norme, proposte e leggi che incidono negativamente sui principi di solidarietà verso le regioni più fragili, definite tali a causa di responsabilità politiche attribuite al governo centrale nel corso della storia del nostro sistema Paese.
Il 2 ottobre, Rogliano, quindi, ricorderà il suo illustre cittadino, Antonio Guarasci, con una serie di iniziative che culmineranno in un convegno dedicato al tema “Il regionalismo del futuro”. Questo evento, ispirato alla visione politica di Guarasci, si concentrerà sulla sua concezione di un regionalismo basato sulla solidarietà e la cooperazione tra Nord e Sud, argomento che Guarasci aveva già sviluppato nelle sue opere e azioni politiche.
La giornata commemorativa inizierà alle 9:00 con una Santa Messa nella chiesa di San Domenico a Rogliano. Successivamente, alle 10:00, presso l’aula consiliare del Comune, si svolgerà il convegno con la partecipazione di importanti figure della politica regionale e nazionale.
I lavori si apriranno con i saluti del sindaco di Rogliano, Giovanni Altomare, e l’introduzione di Franco Alimena, collaboratore diretto di Antonio Guarasci. Tra gli interventi, si segnaleranno le testimonianze di figure chiave della politica calabrese: Nella Matta Rocca (AirParC Cosenza), Franco Ambrogio (ex consigliere regionale della Calabria), Piero Rende (ex parlamentare e consigliere regionale), Agazio Loiero e Mario Oliverio (ex presidenti della Regione Calabria), e Roberto Occhiuto, attuale presidente della Regione Calabria.
Al centro del dibattito sarà il contributo di Antonio Guarasci al regionalismo, così come delineato nel suo libro “Politica e società in Calabria”. In questo testo, Guarasci analizzava le dinamiche storiche e sociali della regione, affrontando temi come l’emigrazione, considerata una risposta disperata alle condizioni economiche precarie, e il brigantaggio, interpretato come espressione di una ribellione contro un sistema sociale ingiusto. Questi argomenti rimangono fondamentali per comprendere la sua visione di un regionalismo inclusivo e solidale.
Durante il convegno si discuterà del modello di “regionalismo solidale” proposto da Guarasci, che mirava a ridurre le distanze tra le diverse regioni italiane attraverso una collaborazione equa e rispettosa delle peculiarità locali.
In questo contesto, il convegno di Rogliano rappresenta un’occasione per riflettere sull’eredità di Guarasci e sul futuro delle regioni italiane, riprendendo la sua visione di un regionalismo che non divide, ma unisce, contribuendo al progresso sociale ed economico dell’intero Paese( La Redazione)