Un mare di rifiuti: l’inquinamento da plastica raggiunge livelli allarmanti
Ogni anno si stima che più di 11 milioni di tonnellate di plastica finiscano negli oceani, una cifra destinata a raddoppiare entro il 2040. I fondali ne sono pieni, con quantità che potrebbero essere fino a cento volte superiori rispetto a quelle presenti in superficie. Questi numeri impressionanti non raccontano solo una crisi marina, ma evidenziano un problema globale che coinvolge persino i deserti, dove i rifiuti si accumulano in aree dove l’impatto umano sembra minimo. Oggi, giovedì 12 settembre 2024, si celebra la Giornata Mondiale Senza Plastica. Una buona occasione per riflettere sull’enorme impatto ambientale di questo materiale e sulla necessità di ridurne drasticamente l’uso. L’iniziativa nata nel 2009 dalla Marine Conservation Society e sostenuta da organizzazioni come Plastic Free Onlus, punta a sensibilizzare le persone a livello globale.
Le buste di plastica: un problema da 5 trilioni all’anno
Ogni individuo utilizzerebbe in media circa 700 buste di plastica all’anno. Questo si traduce in un totale di 5 trilioni di sacchetti a livello globale, molti dei quali finiscono per essere dispersi nell’ambiente. Questi rifiuti impiegano fino a 1.000 anni per degradarsi e sono la causa di danni irreparabili per mari, oceani e fauna selvatica.
I volontari di Plastic Free, un’organizzazione attiva dal 2019, lavorano per ripulire spiagge e coste dai rifiuti. La plastica nei mari è un fenomeno preoccupante. Essa si disperde nell’acqua, viene ingerita da pesci e tartarughe marine che sovente provoca il decesso di questi animali. Una percentuale di questa massa depositata nei fondali oppure galleggiante giunge sulle nostre spiagge, deturpando la bellezza naturale, provocando danni all’intero ecosistema. L’odierna ricorrenza invita tutti a cambiare abitudini. Nonostante nel nostro Paese esista già l’obbligo di utilizzare sacchetti biodegradabili, la plastica continua a dominare nell’ambito dei sacchetti per la spesa. La Giornata Mondiale Senza Plastica è, pertanto, un richiamo a considerare alternative sostenibili e più rispettose dell’ambiente. Scegliere borse di tessuto, resistenti e riutilizzabili, può sembrare un piccolo gesto, ma può avere un grande impatto. Ma non sono solo i sacchetti della spesa a creare solo i problemi. La plastica è ovunque: dagli imballaggi dei prodotti alimentari alle buste per conservare il cibo. Esistono, però, soluzioni più ecologiche, come contenitori di vetro, sacchetti riutilizzabili e bustine in carta. Insomma per ridurre l’uso della plastica, dobbiamo ripensare il modo di vivere, ricorrendo all’utilizzo di prodotti sfusi, ridurre l’uso di bottiglie di plastica e scegliere imballaggi biodegradabili.
Il problema della plastica non riguarda solo mari e oceani. Il degrado del suolo è una realtà sempre più evidente. Il 60% dei suoli europei mostra segni di deterioramento, e il 25% dei terreni mediterranei è a rischio di desertificazione. Sorprendentemente, i livelli di contaminazione da plastica nei terreni superano quelli registrati nei mari. Questo fenomeno ha conseguenze dirette sulla sicurezza alimentare e sulla qualità delle colture. Oggi più che mai, la Giornata Mondiale Senza Plastica ricorda a tutti l’importanza di un cambiamento radicale nelle abitudini. Ognuno può fare la differenza, ognuno dovrà contribuire a salvaguardare il Pianeta, riducendo l’uso di plastica e preferire soluzioni alternative sostenibili e rispettose dell’ambiente che ci circonda.