Scappano dalla Lombardia, autostazioni in fibrillazioni per l’arrivo incontrollato di studenti, insegnanti, impiegati….
Le immagini ed i racconti che appaiono sui social, prima ancora di essere trasformati in notizia giornalistica, devono far riflettere tutti Noi e in modo particolare i responsabili delle istituzioni locali, chiamati a far rispettare le indicazioni contenute nelle ordinanze emesse allo scopo di contenere la diffusione dell’ epidemia.
I fatti ripresi e raccontati attraverso i social, i sentimenti di preoccupazione manifestati in diversi modi, nei profili dei singoli e nei gruppi, non possono e non devono cadere nel vuoto per senso civico e responsabilità collettiva. Un esercito di studenti, insegnanti, impiegati starebbero scappando da Milano, dalla regione Lombardia e dai Comuni vicini non ancora compresi nelle zone cosiddette rosse, per ritornare nel cuore della notte nella propria terra d’origine ed evitare così di intrattenersi nella regione Lombardia che- stante alle notizie delle ultime ore -dovrebbe essere chiusa sia in entrata che in uscita, riservando l’accesso e le partenza solo in caso eccezionale.
Il fatto che sia circolata la bozza del decreto, non firmato ancora dal Presidente Conte, avrebbe inciso ad alimentare il fenomeno della fuga.
Chi controllerà adesso tutti i cittadini che sono ritornati, che sono in viaggio e si apprestano a raggiungere i paesi di origine? Chi verificherà se esiste o meno il pericolo di contagio?
Saranno così coscienti di mettersi in quarantena volontaria? Comunicheranno la loro presenza alle ASP territorialmente competenti nonché ai sindaci dei Comuni di residenza?
Intanto ricordiamo che il numero al quale fare riferimento è il seguente: 800767676.
I cittadini interessati facciano il loro dovere, le istituzioni controllino e le comunità collaborino affinché l’epidemia sia controllata e contenuta.( La redazione)