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Padre Fedele Bisceglia: Fede e Compassione al Servizio dei Poveri

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Il missionario medico che ha dedicato la vita ai poveri, chiede di tornare a celebrare Messa dopo l’assoluzione

Padre Fedele Bisceglia, 86 anni originario di Cosenza, è una figura straordinaria conosciuta per il suo instancabile impegno a favore dei poveri e dei bisognosi. Medico e missionario, Padre Fedele ha dedicato tutta la sua vita al servizio degli ultimi, destinando la sua pensione interamente ai poveri del Madagascar, dove ha svolto numerose missioni. Nonostante una vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto in passato, con un’accusa di violenza sessuale da cui è stato completamente assolto, gli è ancora vietato di celebrare Messa in pubblico. Padre Fedele, che è uscito da quella vicenda a testa alta, chiede di poter tornare a esercitare il suo ministero. Nei giorni scorsi la stampa ha riportato l’appello dell’on. Alfredo Antoniozzi (Fdi) affinchè “Sia restituito a Padre Bisceglia diritto a sacerdozio e a dire Messa”. Da cattolico- ha sostenuto l’esponente politico e vicecapogruppo di FDL alla camera dei deputati – non posso entrare nel merito di valutazioni che spettano alla Chiesa ma da credente e laico ricordo che Padre Fedele Bisceglia è privato da oltre 18 anni del diritto di sacerdozio e quindi di dire Messa e comunicare, nonostante sia stato completamente assolto dalle accuse. Qualche giorno fa sulla Gazzetta del Sud è stata riportata l’intervista fatta a Padre Fedele ( per leggere l’intervista completa, visita l’articolo originale sulla Gazzetta del Sud ) nella quale l’ex frate, a distanza di più dieci anni dall’assoluzione, esprime il suo pensiero su quanto accaduto: “Una sofferenza indescrivibile per una storia indicibile, sia perché è venuta da una persona religiosa, sia perché io sono completamente innocente”. La sua più grande speranza ora è quella di poter nuovamente amministrare i sacramenti, un desiderio che ha condiviso con diversi vescovi senza ancora ricevere il permesso. Nonostante le difficoltà, Padre Fedele ha trovato la forza di perdonare la suora che lo aveva accusato ingiustamente: “Ho perdonato perché fa parte del mio curriculum spirituale, specialmente perché appartengo alla scuola del maestro divino Gesù Cristo”. Riguardo a come vorrebbe essere ricordato, Padre Fedele risponde con umiltà: “Vorrei essere ricordato come un peccatore uguale agli altri, con l’aggiunta di essere stato uno strumento nelle mani di Dio”. Ammette di aver commesso errori nella vita, come tutti, ma il suo percorso è stato segnato da un’incredibile dedizione verso il prossimo.

Un Medico delle Anime

Oltre a essere un sacerdote, Padre Fedele è anche laureato in medicina, una competenza che ha messo a frutto nelle sue missioni in giro per il mondo: “Sono un missionario e come tale ho girato il mondo mettendo a frutto anche la mia competenza come medico, a servizio dei fratelli poveri del mondo nei lebbrosari, sulle strade, nei villaggi”.

Una Passione per il Calcio

Oltre alla sua dedizione religiosa e umanitaria, Padre Fedele è noto anche per la sua passione per il Cosenza Calcio: “È una passione sportiva il calcio e come tale l’ho vissuta. Ma aggiungo che anche questo è stata un’occasione per avvicinare i giovani a Cristo”.

Un Desiderio Finale

Il desiderio più grande di Padre Fedele ora è di poter concludere il suo passaggio sulla terra celebrando la Messa davanti ai poveri: “Vorrei fare quello per cui sono nato. Ho chiesto di poterlo fare, ne ho parlato con più vescovi, ma nessuno me l’ha ancora concesso”.

Progetti Futuri

Nonostante l’età avanzata, Padre Fedele non si arrende: “A 86 anni non mi arrendo. Il prossimo anno vorrei compiere un viaggio in Congo, Senegal e di nuovo in Madagascar. Il mio primo pensiero è sempre per i poveri del mondo. La mia piccola pensione va per intero a loro: è una piccola goccia in un oceano ma serve sempre a aiutare qualcuno. Con la mia pensione viene comprato cibo proteico e fornita assistenza a tanti bimbi africani”.

Padre Fedele Bisceglie rimane un simbolo di altruismo e fede, continuando a ispirare con la sua dedizione e il suo amore per il prossimo. Le sue parole alla Gazzetta del Sud risuonano come un appello a non dimenticare il valore della compassione e del servizio. Per leggere l’intervista completa, visita l’articolo originale sulla Gazzetta del Sud.