Allarme : “Erano 20.000 negli anni ’70, ora solo 5.000. Salviamo gli orfani!
In occasione della Giornata Mondiale degli Scimpanzé, che si celebra domenica 14 luglio, emergono dati preoccupanti dalla Sierra Leone
La Giornata è dedicata alla protezione, conservazione e difesa del benessere di questi straordinari esseri, sia in natura che in cattività. L’obiettivo è non solo prevenire il rischio di estinzione, ma anche promuovere una maggiore responsabilità verso gli scimpanzé, spesso costretti a vivere in anguste e deplorevoli gabbie.
La ricorrenza mira a interrompere la spirale della cattività, che priva gli animali dei loro bisogni fisici, emotivi e sociali, e a ridurre al minimo le pratiche di detenzione. Il 14 luglio 1960, Jane Goodall arrivò in Africa, rivoluzionando le conoscenze sugli scimpanzé. Da allora, ogni anno si celebra questa giornata dedicata ai primati che condividono con l’uomo circa il 98% del patrimonio genetico. Tra questi, la colonia più numerosa d’Italia vive al Parco Natura Viva.
L’allarme di quest’anno arriva dall’Africa Occidentale, dove il Tacugama Chimpanzee Sanctuary ospita 120 esemplari salvati dalla foresta, molti dei quali piccoli orfani. La Sierra Leone, infatti, ha registrato uno dei più alti tassi di deforestazione del continente, con il 36% degli habitat forestali persi tra il 2001 e il 2023. Questa zona ospita una delle quattro sottospecie di scimpanzé comune (Pan troglodytes verus), considerata tra le 25 specie di primati più minacciate al mondo nel rapporto 2018-2020 dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
Negli anni ’70 vivevano in Sierra Leone circa 20.000 scimpanzé, ma nel 2008 ne sopravvivevano solo 5.500. Le principali minacce sono la deforestazione, l’estrazione mineraria, la caccia per carne e il commercio illegale. Spesso, gli adulti vengono uccisi e i piccoli orfani sono condannati a morte certa o al commercio illegale di fauna selvatica.