Strategie e azioni per sostenere le famiglie nella Giornata Mondiale delle Famiglie che ricorre il 15 maggio 2024
La Giornata mondiale delle famiglie, istituita nel 1994 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), offre l’opportunità di riflettere sul ruolo della famiglia nella società odierna. Quest’anno, la celebrazione assume un nuovo significato, poiché la famiglia si trova di fronte a sfide senza precedenti e a cambiamenti sociali in continua evoluzione.
La definizione tradizionale di famiglia come “il fondamentale gruppo sociale e l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri” è oggetto di discussione, poiché la società si confronta con nuove dinamiche affettive e con la necessità di conciliare lavoro e famiglia. In questo contesto, diventa fondamentale il ruolo delle istituzioni nel garantire il supporto necessario alle famiglie.
I dati recenti evidenziano una preoccupante diminuzione delle nascite, con conseguenze significative per il futuro demografico e sociale del Paese. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni e della politica per tutelare i diritti delle famiglie e garantire loro sicurezza economica e diritti sul lavoro.
Di fronte a questa sfida, le istituzioni in generale, iniziando da quelle definite di prossimità, più vicine al cittadino, come l’ente Comune, possono svolgere un ruolo chiave nel supportare le famiglie. Politiche di sostegno economico, iniziative per la conciliazione tra lavoro e famiglia e supporto alle famiglie monoparentali sono solo alcune delle azioni che i Comuni possono intraprendere per creare un ambiente favorevole alla vita familiare.
È fondamentale che queste iniziative siano adattate alle esigenze specifiche di ciascuna comunità e che siano sostenute da una volontà politica forte. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo garantire il benessere delle famiglie e il rispetto dei loro diritti fondamentali, come sancito dalle diverse dichiarazioni e convenzioni internazionali.
Come si presenta nel nostro Paese la realtà delle famiglie?
Nel periodo 2018-2019, il totale delle famiglie in Italia è rimasto stabile rispetto ai due anni precedenti, confermandosi a 25 milioni e 700 mila . La tendenza alla semplificazione delle strutture familiari, che ha caratterizzato l’Italia negli ultimi decenni, persiste: il numero di famiglie è cresciuto di oltre 4 milioni in vent’anni, tuttavia, si è registrata una riduzione graduale delle loro dimensioni, principalmente a causa dell’aumento delle famiglie composte da un solo individuo. Le famiglie mononucleo, che ora rappresentano un terzo del totale (33,3 per cento), hanno visto una crescita di oltre 10 punti percentuali negli ultimi vent’anni. Al contrario, nello stesso periodo, la percentuale di famiglie composte da 5 o più membri è diminuita, ora rappresentando il 5,3 per cento del totale delle famiglie (rispetto al 7,7 per cento nel 1998-1999). Queste tendenze hanno portato a una costante diminuzione del numero medio di componenti per famiglia, che è passato da 2,7 (media nel periodo 1998-1999) a 2,3 nel biennio 2018-2019 (Fonti: Figure 3.4 e 3.5). Il profilo delle famiglie italiane e i cambiamenti che hanno subito riflettono le trasformazioni demografiche e sociali che hanno coinvolto il Paese negli ultimi decenni, evidenziando anche le specificità territoriali. Le regioni del Sud e delle Isole presentano la più alta incidenza di famiglie numerose (rispettivamente il 7,3 e il 5,2 per cento), con un numero medio di componenti leggermente superiore rispetto alle regioni settentrionali. Tuttavia, è nelle regioni settentrionali che è più evidente la riduzione delle dimensioni familiari nel corso degli anni. Al contrario, le famiglie mononucleo sono più diffuse nelle regioni settentrionali, in particolare nel Nord-ovest (36,0 per cento) e nel Centro (35,2 per cento; Figura 3.5). La maggioranza delle famiglie (62,8 per cento) è composta da un solo nucleo familiare, principalmente coppie con figli (33,0 per cento del totale delle famiglie), che un tempo erano la tipologia familiare più comune ma che negli ultimi anni sono state superate dalle famiglie mononucleo. Anche le coppie senza figli sono diminuite rispetto al biennio precedente (19,6 per cento rispetto al 20,1 per cento), mentre le famiglie monogenitoriali, principalmente composte da madri sole, rappresentano il 10 per cento del totale delle famiglie (8,2 per cento). Le famiglie senza nucleo costituiscono complessivamente il 35,6 per cento del totale delle famiglie, con la maggior parte di esse composte da individui che vivono da soli (33,3 per cento) e il rimanente 2,3 per cento da persone conviventi senza legami di coppia o genitore-figlio. Le famiglie composte da due o più nuclei rimangono una tipologia residuale, stabile al 1,5 per cento del totale delle famiglie (i)
(I) Fonte: https://www.istat.it/it/files/2020/12/C03.pdf