I maggiori istituti di ricerca forniscono un quadro desolante sullo spopolamento della nostra Calabria. In termini demografici la punta dello stivale sta divenendo sempre più stretto in termini demografici ed i dati che ci consegnano i rapporti di ricerca rammentano come in venti anni la Regione abbia perso due milioni e mezzo di persone.
Un numero elevato di abbandono di energie, di professionalità dalle terre del sud che fotografa lo stato in cui versa il mezzogiorno d’italia, sempre più povero, diversificato dove le famiglie si dimezzano per numero e funzioni. La mancanza di prospettive lavorative è uno dei principali fattori che attraversa le varie generazioni, giovani e meno giovani, toccando ogni fascia di età, categoria sociale e strato sociale.
La gente è anche provata per l’eccessiva burocratizzazione, per lo stress che accumula per l’arretratezza infrastrutturale e le pressioni del malaffare che si diffondono nel tessuto sociale ed economico, mettendo a repentaglio iniziative e propositi di rilievo. Le arretratezze infrastrutturali non agevolano certamente la rinascita della regione, lo sviluppo delle eccellenze che pur esistono nel campo ambientale, che permangono nel settore dell’arte e delle bellezze generali che madre natura ha regalato a questo lembo di terra, defraudato e vilipeso dalla supponenza di gruppi e singole persone che hanno occupato posti di potere senza meriti e professionalità.
Esistono le eccellenze turistiche, culturali che non hanno avuto mai modo di assurgere a figure di primo piano perché restie al compromesso, riluttanti verso un modo di gestire la cosa pubblica ma sovente anche quella privata che ha divorato e vissuto sulla finanza pubblica.
La nostra regione Calabria presenta, comunque, un potenziale di risorse, di eccellenze culturali e umane verso le quali la nuova politica deve guardare perdendo di vista il vecchio che ha distrutto senza costruire nulla. Esistono gli uomini onesti e di buona volontà che si portano dietro duri sacrifici di studio, di ricerca che amano la politica seria, quella con la P maiuscola, il cui fine è quello di risolvere i problemi e non di complicarli, di fornire indirizzi e non tergiversare, di assumersi le responsabilità e non di sfuggire. Esistono uomini e donne coraggiose che vogliono contribuire a costruire e ricostruire processi che portino la Calabria ad inserirsi nelle moderne geografie del paese e dell’Europa. Esistono e su queste bisogna puntare per bloccare i fenomeni di spopolamento della Calabria, per arrestare l’asfissiante fenomeno della ndrangheta e del malaffare, per emarginare le figure che hanno contribuito ad affievolire la punta dello stivale, preconizzando il territorio e incentivando precarietà di ogni genere.
Esistono le condizioni per costruire nuove politiche di sviluppo ma per far questo è necessario dotarsi di una squadra di qualità, in possesso di virtù professionali ma soprattutto di talento per inventare modi di essere e di saper fare sviluppo sostenibile e di qualità.
Le comunità che guardano con interesse alla Regione e che hanno apprezzato le prime scelte effettuate dalla neo Presidente Yole Santelli con la nomina di due assessori di riconosciute virtù professionali, incalzano affinché venga al più presto completata la formazione della giunta regionale e reso noto il programma dettagliato su cui i futuri governanti regionali intendono impegnarsi e lavorare per il bene di questa martoriata terra di Calabria. (F.G.)