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A Catanzaro al grido di “ Viva Gratteri” . Lo scrittore Pino Aprile: «Tanti Lego per ricomporre la Calabria».

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Sui volti si legge la speranza, l’aspettativa che un’altra Calabria è possibile edificare,  che non  tutto è perduto, che la rassegnazione non può e non deve prendere il sopravvento di fronte alle angherie  e ai soprusi della ‘ndrangheta.    Il messaggio che emana la folla, entusiasta di manifestare vicinanza al procuratore Nicola Gratteri e alla sua squadra,  è che in Calabria  si  può e si deve  iniziare a scrivere una  pagina di storia diversa  in cui prevalgano i valori dell’onestà e della legalità.

Gruppi di giovani,  provenienti  da ogni angolo della Calabria e da altre Regione d’Italia, con passo svelto si accingono a posizionarsi nelle prime file  che si  vanno formando attorno allo spazio riservato agli interventi e dal quale, a breve si alterneranno le voci di Pino Aprile,  testimoni di giustizia, docenti e  attivisti. Pino Aprile legge anche il messaggio del procuratore. “La vostra presenza indica sete di giustizia sentita e non gridata o sbandierata.   La folla ascolta in  silenzio  il messaggio in cui  il Procuratore sottolinea come “Senza questa squadra, potrei fare ben poco”.   Il messaggio di Nicola Gratteri  conclude con l’auspicio “Auguriamoci che il risveglio delle coscienze porti tutte le agenzie educative a lavorare, con maggiore impegno, per promuovere una nuova cultura che, tra l’altro, abbia il coraggio di denunciare il male e riportare fiducia in tutte le Istituzioni”.

Hanno preso la parola  il  testimone di giustizia Rocco Mongiardi,  Pino Masciari,  il docente Unical Giancarlo Costabile,  Don Maurizio  Patriciello e ancora la voce di una madre siciliana alla quale la mafia ha ucciso il    figlio.  E mentre dal microfono Lino Polimeni invita a dare spazio alla stampa,  la Piazza  occupata dalla pacifica manifestazione  si riempie al grido “ Viva Gratteri”,   voce che giunge fino agli uffici della Procura della Repubblica di Catanzaro,  protetti dal cordone delle forze dell’ordine.

Nella Piazza non si intravedono bandiere o altri striscioni di partito  ma solo cartelli che  trasportano sentimenti, impegno e solidarietà:  “Gratteri non si tocca” si legge e ancora  “Infettiamoci di onestà” recitano i volantini diffusi tra la folla e ancora, “La mafia non si combatte con la pistola ma con la cultura”  hanno scritto  gli  studenti di un istituto della città.

La manifestazione si conclude  consegnando  a ciascuno di Noi  la  fiducia che un’altra Calabria è possibile costruire e che l’opera svolta dal Procuratore Nicola  Gratteri e dai suoi collaboratori  va in questa direzione ( La redazione)