Il tabacco provoca il decesso di oltre 8 milioni di persone ogni anno e danneggia ulteriormente la salute umana. Smettere di fumare è una decisione, una scelta che incide sul benessere della persona e anche sull’ambiente. Il fumo di tabacco contribuisce ad alzare il livello di inquinamento atmosferico e contiene tre tipi di gas serra. In tutto il pianeta circa 3,5 milioni di ettari di terra vengono distrutti per coltivare tabacco ogni anno. La sua coltivazione contribuisce anche alla deforestazione di 200.000 ettari all’anno e al degrado del suolo e impoverisce il pianeta di acqua
E’ importante che si concretizzino percorsi utili e alternativi alla coltivazione del tabacco, sostenendo la coltivazione di colture sostenibili per ridurre l’impatto ambientale. E’ importante ricordare e sensibilizzare le comunità che il tabacco è la principale causa evitabile di malattie e morte prematura nel mondo. Fumare o utilizzare altri prodotti a base di tabacco può causare una serie di problemi di salute, tra cui cancro, malattie cardiache, ictus, malattie polmonari croniche e altre condizioni mediche gravi. Ogni anno, l’OMS lancia una nuova campagna per la Giornata Mondiale Senza Tabacco. La ricorrenza Mondiale Senza Tabacco incoraggia i governi a implementare politiche di controllo del tabacco efficaci, come l’aumento delle imposte sul tabacco, l’adozione di divieti di fumo in luoghi pubblici, l’etichettatura dei prodotti del tabacco con avvertenze sanitarie e la promozione di programmi di cessazione del fumo. Durante questa Giornata, vengono forniti molteplici servizi di supporto per aiutare le persone a smettere di fumare. Questi possono includere linee telefoniche di assistenza, programmi di cessazione del fumo e risorse online per aiutare le persone a raggiungere e mantenere uno stile di vita senza tabacco. L’uso del tabacco ha, inoltre, un impatto significativo anche sull’economia. I costi sanitari associati alle malattie causate dal tabacco sono enormi, e i governi devono affrontare anche le spese sostenute a causa della perdita di produttività e del trattamento delle malattie correlate al fumo.Promuovendo la Giornata Mondiale Senza Tabacco, si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni del tabacco, di incoraggiare le persone a smettere di fumare e di sollecitare i governi a intraprendere azioni concrete per contrastare il consumo di tabacco. È un’opportunità per tutti riflettere sui rischi per la salute associati al tabacco e di assumere decisioni consapevoli per promuovere una vita più sana e adottando uno stile di vita diverso.In ItaliaIl consumo di prodotti del tabacco (da fumo e non da fumo) è tuttora nel nostro Paese la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile.Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne) con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro (Tobacco Atlas sesta edizione). Per quanto riguarda i tumori, il tabacco è il fattore di rischio con maggiore impatto a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi annui.Nel 2021 il fumo di tabacco è più diffuso nella fascia di età che va trai 25 e i 34 anni (25.7%); in particolare, per gli uomini la quota più elevata si raggiunge tra i 25-34 anni (31.5%), mentre per le donne la fascia di età con la prevalenza più alta è quella tra i 20-34 anni, con una percentuale pari al 21% (Fonte ISTAT).Per quanto riguarda i ragazzi, secondo l’indagine GYTS del 2018, circa uno studente su cinque dai 13 ai 15 anni ha fumato più di una sigaretta negli ultimi 30 giorni. Il fumo di sigaretta è più diffuso tra le ragazze (23,6%) rispetto ai coetanei maschi (16,2%): entrambi i dati sono in calo rispetto al 2014 (indagine GYTS 2018). È attualmente in corso l’ultima indagine GYTS (2022) che presto fornirà dati aggiornati.Sigarette elettroniche e nuovi prodotti del tabaccoLa comparsa sul mercato negli ultimi anni di nuovi prodotti a base di nicotina (dalle sigarette elettroniche ai prodotti del tabacco di nuova generazione) ha aperto nuovi scenari relativamente alle strategie di prevenzione. La loro diffusione come alternativa alle sigarette tradizionali, in particolare, rappresenta motivo di preoccupazione per la salute pubblica. Le problematiche riguardano essenzialmente i possibili effetti sulla salute legati all’eventuale presenza di sostanze pericolose nei liquidi di ricarica o nelle emissioni.L’uso della sigaretta elettronica riguarda circa il 2,5% della popolazione con più di 14 anni e dai dati della GYTS risultano raddoppiati i giovani che la usano tra il 2014 e il 2018I nuovi prodotti del tabacco riscaldato sono entrati nel mercato italiano nel 2015 e anche se le indagini sulla prevalenza non riescono a coglierne appieno la diffusione tra i consumatori, i dati sulle vendite ne fanno il prodotto più acquistato subito dopo le sigarette.Anche se le aziende produttrici ne sostengono l’uso in un’ottica di riduzione del danno, le evidenze scientifiche disponibili non sono sufficienti a dimostrare che il prodotto sia associato a un’effettiva riduzione del rischio. Tale approccio non può essere adottato quale strategia di salute pubblica, che mira invece alla disassuefazione dal fumo e dall’utilizzo di prodotti del tabacco o contenenti nicotina