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La regione più bella al mondo? La nostra Calabria! . “Best region award 2016”. E la politica che fa?

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La regione più bella al mondo? La nostra  Calabria! . “Best region award 2016”. E la politica che fa?

Sarà pure uno “sfascio pendulo in perenne frana” , locuzione leggermente modificata da Giorgio Bocca rispetto a quella ascritta a Giustino Fortunato, “ sfasciume pendulo sul mare”, (ripresa poi negli a. 50 da Calamandrei e Manlio Rossi Doria) ( “ La questione meridionale e la Riforma tributaria, 1904).

Sarà anche “pendulo sul mare” per la sua forma che assume nelle carte geografiche, ma senza dubbi rimane la regione che più piace.

E’ questa volta non è il campanile, non è il cuore a parlare bene della nostra stupenda terra di Calabria. Ad eleggerla la più bella del globo  è il Concorso National Geographic a cui hanno partecipato le regioni del mondo che si sono sfidate per riuscire a ricevere l’ambito titolo.

Quest’anno la prestigiosa manifestazione si è tenuta a Washington e, contro ogni previsione, la Calabria si è aggiudicata il primo posto.

Sapremo spendere sul mercato del turismo questo meraviglioso primato? Sapremo investire sull’altro primato europeo che sancisce come la nostra Sila, l’interno del Parco Nazionale, presenti l’aria più pulita d’Europa? Il cuore pulsante della nostra Calabria, infatti, ha ottenuto quest’altro prestigioso riconoscimento grazie allo studio condotto da Syefano Montanari, direttore del Laboratorio Nanodiagnostics di Modena e da Antonietta Gatti, esperta di Nanopatologie. L’aria analizzata ha fatto emergere di essere ancora più pulita rispetto a quella esaminata nelle Isole  Svalbard, tra la Norvegia e il Polo Nord, un arcipelago che conta 2.500 abitanti.

Siffatti universali riconoscimenti dovrebbero essere sufficienti per richiamare flussi turistici all’interno delle verdeggianti distese che affiorano sul territorio, alle coste dei nostri mari, all’arte custodita nei musei e a cielo aperto, nella cultura e nelle tradizioni conservate nel nostro modello nutrizionale mediterraneo, anch’esso riconosciuto.

Se la politica, che in Calabria sembra essere emigrata al pari di tanti giovani professionisti e ricercatori in terre straniere, ritornasse a trionfare nelle istituzioni, volgendo lo sguardo verso il bene comune, verso questa nostra terra che piace al mondo, saremmo ancora in tempo per salvarla dagli scempi determinati dall’inquinamento degli uomini e dal veleno della ‘ndrangheta. Le bellezze da sole saranno sufficienti per salvare le Calabrie?