Lunedì 21 marzo 2022. E’ La Giornata Mondiale della Poesia. Istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 verrà celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturale, della diversità linguistica, della comunicazione e della pace. La poesia è in grado di oltrepassare gli stretti confini dei Paesi, le lingue e le differenze rivelate, trasportando con sé un ideale di bellezza che diventa globale. La poesia ha scelto di sbocciare il 21 marzo e Alda Merini, nata proprio il primo giorno di primavera, così scriveva: “Sono nata il ventuno a primavera / ma non sapevo che nascere folle, / aprire le zolle / potesse scatenar tempesta. / Così Proserpina lieve / vede piovere sulle erbe, / sui grossi frumenti gentili / e piange sempre la sera. / Forse è la sua preghiera” (Vuoto d’amore, Einaudi).
L’odierno evento ci ricorda il ruolo che la poesia ha svolto e continuerà a svolgere nella sopravvivenza delle lingue antiche, nello sviluppo del mondo e nell’illuminazione del mondo. Con la Giornata dedicata alla Poesia si riconosce l’abilità unica che essa conserva nel catturare lo spirito creativo della mente umana. La poesia veicola sentimenti, emozioni, sofferenze, disperazione. È una parola magica che permette di raggiungere le ragioni più autentiche che muovono le nostre scelte e la vita stessa. Oggi più che mai si avverte il valore che ha la parola per il conforto: rappresenta il baluardo difensivo per proteggere dalla superficialità dilagante e soprattutto dall’intolleranza e dall’odio che minacciano l’umanità. I sentimenti di ostilità, di intolleranza e diffidenza hanno invaso il quotidiano e hanno scavato profondità enormi tra uomini e uomini. La poesia può costituire quel collante d’amore che avvicina e, con poche parole portatrici di bellezza, tesse relazioni umane. In questo contesto ben venga, quindi, la Giornata Mondiale della Poesia in onore delle forme espressive più belle, antiche e contemporanee, utilizzate dall’uomo di ieri e di oggi. La poesia è verità, e la verità soltanto racconta chi realmente siamo. Anche per questo motivo la poesia, che parla degli uomini e sa parlare agli uomini, è diventata patrimonio dell’UNESCO. Lo scopo di destinare una giornata alla poesia era incoraggiare i giovani poeti e apprezzare il ruolo della poesia nello sviluppo e nell’illuminazione del mondo. La forma più antica di linguaggio umano leggibile e comprensibile è individuabile nella poesia in quanto, nel passato, era il modo migliore per mantenere viva la lingua con il suo fascino. Anticamente, infatti, le persone parlavano la lingua, ma non era espressa in forma scritta. Pertanto, l’intellighenzia delle società antiche era famosa per le poesie che erano facili da memorizzare e venivano trasmesse oralmente da una generazione all’altra. La poesia è stata conservata dalle varie società perché le persone avevano un attaccamento emotivo alle parole pronunciate in poesia. Ad esempio, i miti religiosi e culturali in Grecia, Roma, Persia ed Egitto furono espressi in forma poetica migliaia di anni fa. Questi miti venivano memorizzati dalle masse e consegnati ai loro successori; Iliade , Odissea , Sohrab e Rustam, e diversi inni famosi tra i greci, i romani e gli egiziani sono esempi. Quindi, la poesia era un tipo di linguaggio sacro per le antiche comunità.