Corretta informazione, prevenzione e accesso alle cure migliori uguali per tutti., sono questi i principali temi che si pongono al centro della ricorrenza, promossa dalla UICC (Union for International Cancer Control) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Gli esperti in Italia chiedono un «piano di recupero» per l’oncologia «Close the care gap», ovvero eliminare le disparità nelle cure. È questo lo slogan scelto per la nuova Giornata mondiale contro il cancro che si celebra il 4 febbraio e si rivolge allo stesso modo a tutte le persone sul pianeta. I numeri che emergono riguardo la situazione del cancro in Italia, confermerebbero una generale diminuzione dei tassi di mortalità per diverse neoplasie, da ricondurre in particolare agli importanti avanzamenti diagnostici e terapeutici compiuti negli ultimi anni. Si tratta di un segno tangibile dell’importanza delle nuove tecnologie e dei progressi scientifici nella tutela della salute e nella costruzione di una sanità pubblica sempre più efficiente e di prossimità. Nell’analisi dei dati di mortalità può giocare, comunque, un ruolo la pandemia, in quanto alcuni pazienti in fase terminale potrebbero essere deceduti per infezione da SARS-CoV-2 riducendo, di fatto, la mortalità per cancro. Per contro, il decesso di alcuni pazienti potrebbe essere invece stato accelerato da ritardi diagnostici e terapeutici. Di tale aspetto occorrerà tener presente negli anni a venire. Tuttavia, più in generale, negli ultimi sei anni, si è osservato un calo complessivo della mortalità per cancro del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne.
La situazione in cui versa la sanità, causa epidemia da SARS-CoV-2 ha certamente prodotto un rallentamento nell’attuazione dei programmi di screening, soprattutto durante le fasi iniziali dell’emergenza. Ciò ha comportato effetti sulle diagnosi precoci di molte patologie, tra cui quelle tumorali. Per favorire il recupero delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, il Ministero della Salute ha promosso un finanziamento straordinario di circa mezzo miliardo, mettendolo a disposizione delle Regioni. Nel decreto legge sostegni-bis la durata di tale intervento è stata estesa per tutto il 2021. È solo un primo passo. Serviranno ancora altre risorse. La diffusione della pandemia ha reso tutti consapevoli che è necessario e urgente riportare la salvaguardia della salute al centro delle priorità, recuperando risorse pubbliche da investire nel complesso e difficile settore della sanità.
Da 11 anni lo sforzo comune di AIOM e di AIRTUM, cui si sono progressivamente aggiunti Fondazione AIOM, PASSI, SIAPEC e Osservatorio Nazionale Screening (ONS), fornisce dati epidemiologici a sostegno dei clinici, della popolazione e delle istituzioni per conoscere, organizzare e gestire la problematica oncologica. Nelle prime sei edizioni, il volume è stato unico per operatori e pazienti, mentre dal 2017 è stato redatto anche un volume semplificato dedicato alla popolazione generale.
Oggi, rispetto a ieri, si sono aperte è aperte nuove opportunità anche grazie alle risorse straordinarie previste dal PNRR, per trasformare questa crisi in una opportunità.
E sull’importanza della prevenzione nella lotta contro il cancro il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha sottolineato: “E’ particolarmente strategico investire nella prevenzione e nella ricerca, supportando la comunità scientifica nella lotta contro il cancro.”
I numeri del cancro
In tutto il mondo il cancro è una patologia in costante crescita. Secondo i dati del Report Aiom-Airtum “I numeri del cancro in Italia – 2020” in tutto il pianeta sono stati stimati 18 milioni di casi di cancro nel 2018.
In Italia nel 2020 secondo le stime del Rapporto Aiom-Airtum sono diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumori maligni (esclusi i carcinomi della cute non melanomi): 195.000 negli uomini e 182.000 nelle donne. Nel 2019 le nuove diagnosi di cancro sono state 371mila.
Anche per il 2020, si legge nel Rapporto, il tumore più frequentemente diagnosticato è il carcinoma mammario (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi di tumore) seguito dal carcinoma del colon-retto, polmone, prostata e vescica. Negli uomini la neoplasia più frequentemente diagnosticata è il carcinoma della prostata, che rappresenta il 18,5% di tutti i tumori diagnosticati.
La sopravvivenza in Italia a 5 anni dalla diagnosi
A cinque anni dalla diagnosi, secondo i dati dell’ultimo Rapporto Aiom-Airtum, si registra una sopravvivenza del 63% nelle donne (in cui il tumore più frequente è quello mammario) e del 54% negli uomini. Risultati importanti anche nel paragone con quelli di altri Paesi europei, che testimoniano la qualità dell’assistenza oncologica nel nostro Paese, che si colloca ai vertici sia in Europa che nel mondo.
In aumento anche i cosiddetti “prevalenti” vale a dire le persone che vivono dopo aver avuto una diagnosi di tumore: nel 2020 si stima siano oltre 3milioni e 600.000 (aumento del 3% annuo), un terzo dei quali può essere considerato guarito.
Per approfondire:
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Sito World Cancer Day
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UICC – Union for International Cancer Control
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Rapporto Aiom – Airtum “I numeri del cancro in Italia 2020”