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Emergenza “processionaria”. La giunta regionale investe 4 milioni di euro per contrastare il parassita. L’assessore all’agricoltura, Gianluca Gallo: obiettivo primario del piano difendere le specie forestali di Pino Laricio, prezioso patrimonio della biodiversità dell’intera Calabria ( clicca qui per leggere)

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Gianluca Gallo

Il grande poeta Virgilio  colloca in Sila il famoso episodio del suo Amor omnia  vicit, raffigurante    una furiosa e  frenetica  lotta di gelosia fra due tori   duellanti.  In questo quadro il  poeta delinea una natura incontaminata fatta di floridi boschi, ricca di vegetazione e fauna selvaggia. Anche oggi, per molti aspetti l’altopiano silano, con le sue immense e distese pinete naturali,  di rimboschimento  di pino laricio, con le sue maestose  piante e diffuse  erbe  aromatiche  contribuiscono ad  addolcire, impreziosire  e rendere affascinante l’intero territorio montano e il suo habitat . Questo luogo, ideale per meditare e contemplare, tanto caro ai poeti e scrittori,   con la sua   aria salubre,   incontaminata e di qualità,   si annovera fra quelle migliori d’ Europa. Grazie a questo riconoscimento avvenuto in seguito ad una ricerca condotta da Stefano Montanari, direttore del Laboratorio Nanodiagnostica s di Modena e Antonietta Gatti, esperta di Nanopatologie  (il territorio con l’aria più pulita l’Europa si  individua all’interno del Parco Nazionale della Sila , precisamente in località Trivolo, a quota 1.800 metri di altezza)  la Sila  offre alla  mente  del visitatore armonia e senso di benessere.  La bellezza  percepita  dalle  distese pinete, da anni, purtroppo,   continua ad essere seriamente minacciata  dai devastanti esiti prodotti dall’attacco del parassitaThaumetopoea pityocampa, comunemente noto come processionaria del pino: le processionarie, oltre a distruggere la vegetazione risultano pericolose anche per  gli animali  e per le stesse persone. La situazione, con il passare degli anni è degenerata a tal punto da mettere in pericolo  la sopravvivenza del  patrimonio boschivo. Il pericoloso lepidottero avanza e la sua opera devastante si può notare percorrendo la strada che da Lorica conduce a San Giovanni in Fiore:  gli  alberi  di pino che  sorgono ai margini della superstrada silana  sono letteralmente  invasi dai piccoli bozzoli che somigliano molto    a batuffoli di cotone. Questi batuffoli  giacciono sui rami e   in attesa che le larve  subiscano la  trasformazione  naturale avviene l’irreparabile danno. La   Regione Calabria, oggi, scende  in campo per arginare l’emergenza processionaria. Entra, infatti,  nel vivo il piano di contrasto all’avanzata del parassita .

La strategia messa in campo dall’assessorato regionale all’Agricoltura ed alla Forestazione,  Gianluca  Gallo che già la scorsa primavera aveva portato alla creazione di un apposito Comitato tecnico ed all’avvio delle prime azioni sperimentali, si appresta ora ad essere attuata nei dettagli, secondo diverse linee di intervento sostenute con uno stanziamento di 4 milioni di euro, programmato dalla precedente Giunta regionale e confermato come essenziale anche dall’attuale Governo, presieduto da Roberto Occhiuto.

“L’obiettivo primario – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura ed alla Forestazione, Gianluca Gallo – è difendere le specie forestali di Pino Laricio, prezioso patrimonio della biodiversità dell’intera Calabria. Per far questo, con gli esperti del settore abbiamo individuato una serie di misure da mettere in atto celermente, partendo dalla mappatura e monitoraggio delle aree interessate, al fine di quantificare la presenza del parassita e definire le opportune contromisure”.

“La ragguardevole estensione del patrimonio boschivo calabrese – aggiunge Gallo – renderà difficoltoso intervenire ovunque, per assicurare una tutela cui dovrebbero concorrere, per quanto di loro competenza, anche Comuni e privati. Si tratta comunque di una ricchezza da preservare e per questo, col sostegno del presidente Occhiuto, abbiamo scelto di confermare l’istituzione di un fondo regionale apposito attraverso il quale finanziare le iniziative di contrasto”.

Nello specifico, si agirà da un lato per favorire una maggiore sensibilizzazione della popolazione su rischi e accorgimenti da osservare e, dall’altro, per porre in essere le soluzioni tecniche ritenute idonee a contenere la diffusione del lepidottero, previo censimento delle aree interessate, privilegiando quelle maggiormente antropizzate, con interventi di controllo in diversi ambiti, con priorità a quello forestale, nei parchi pubblici, nei giardini urbani e su strade, piste e sentieri.

L’attività di mappatura è in corso nei centri urbani e nelle aree periurbane, mentre è stata già cartografata nelle aree forestali segnate da presenza di conifere del genere Pino.

A sovrintendere i lavori di studio, ricerca ed esecuzione, il Comitato tecnico composto dai tecnici dell’Uoa Forestazione, dell’ente Calabria Verde e dell’Arsac, oltre che dai rappresentanti dell’ente Parco nazionale della Sila, con il supporto scientifico del dipartimento Pau-Laboratorio di Entomologia ed Ecologia applicata e del dipartimento di Agraria dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria.

Nel dettaglio, le azioni di lotta varieranno in relazione agli stadi vitali dell’insetto: larve autunnali o primaverili; crisalidi; adulti; ovature. Si farà ricorso a un approccio integrato, con interventi a basso impatto ambientale e differenti mezzi di difesa.

Nel breve termine, alla campagna informativa su rischi, precauzioni e accorgimenti da mettere in atto per evitare il contatto accidentale si sommeranno misure di contenimento correlate ai diversi periodi temporali e agli stadi evolutivi della Processionaria, con l’asportazione dei nidi; la posa di trappole a feromoni; l’impiego di bacillus thuringiensis e funghi entomopatogeni. A tal proposito, ad esempio, Calabria Verde – stanziando risorse proprie, per ulteriori 500.000 euro – ha già acquistato le attrezzature per consentire l’asportazione dei nidi e la sistemazione di anelli in grado di impedire al parassita di scendere dai nidi e disperdersi nei terreni circostanti.

Nel medio termine, invece, si procederà al monitoraggio degli stadi biologici, al potenziamento dell’azione di nemici naturali, quali predatori e parassitoidi; all’implementazione geodatabase delle segnalazioni provenienti da Comuni, Province, Parchi regionali e naturali, cittadini; al costante aggiornamento delle mappe di infestazione.

Infine, nel lungo periodo si provvederà a definire strategie di piantumazione forestale in aree urbane e periurbane ed all’introduzione di latifoglie limitanti la diffusione della Processionaria, oltre all’applicazione di mezzi di controllo biologico su larga scala. Inoltre, per tutto l’anno saranno operative squadre di pronto intervento mobili. Programmata, altresì, la formazione del personale, con moduli di specifiche competenze per la difesa ecosostenibile dell’arredo urbano e l’impiego sicuro dei prodotti fitosanitari e dei metodi di difesa alternativi.

“Non si tratta di intenzioni – chiosa l’assessore Gallo – ma dei dettagli di un piano articolato già entrato nella fase attuativa: il fattore tempo è essenziale ed è importante farsi trovare pronti” ( F.G.)