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4 gennaio 1968 nasceva la città di Lamezia Terme. La nuova città prende forma in seguito all’Unione amministrativa dei precedenti comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia. Un modello positivo da imitare per il bene delle comunità.
Il 4 gennaio 1968 nasceva la città di Lamezia Terme. Oggi, quindi, ricorre l’anniversario della costituzione del comune di Lamezia Terme, avvenuta in seguito all’ unione amministrativa dei precedenti comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia. Per effetto ed a seguito del DPR 21 luglio 1972, il comune di Lamezia ha diritto, nei suoi atti ufficiali, di fregiarsi del titolo di città. Con il trascorrere del tempo e l’evolversi dei sistemi economici e produttivi, la Città ha assunto una Sua specifica centralità nel panorama delle istituzioni locali e presenta oggi una rilevante importanza dal punto di vista dell’economia produttiva regionale. Con il suo vasto territorio che ospita un fiorente settore agricolo , l’ente locale, ha assunto, anche in virtù della posizione centrale nella regione e il suo territorio pianeggiante, un ruolo propulsivo dell’economia calabrese, essendo sede, ricordiamo, del principale aeroporto della regione. Dopo l’emanazione del decreto sopra citato, sarebbe giunto qualche anno dopo, nel 1972, il titolo di Città, sancito con il decreto dell’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone . Oggi a distanza di anni dalla costituzione della Città di Lamezia Terme e di altre esperienze similari portate a termine, l’idea di unire le forze, le energie e le esperienze per affrontare le sfide che il mercato globale pone ai territori locali, continua a farsi strada all’interno delle comunità interessate. Sovente la volontà dei cittadini desiderosi di unire le forze per fronteggiare le problematiche amministrative locali, contrasta con la volontà politica, limitata in difesa del campanili e della tutela degli egoismi di una classe politica locale che stenta ad uscire dai propri ristretti confini non solo amministrativi ma anche culturali. Agli egoismi presenti nell’alveo della classe dirigente locale si aggiunge inoltre la confusione che permane ancora nell’ambito della legislazione specifica delle fusione dei Comuni: i processi per addivenire alla fusione degli enti rimangono ancora caotici e complessi.
Certamente l’esperienza positiva vissuta in questi lunghi anni di esperienza amministrativa e politica dalla città di Lamezia Terme, grande Comune calabrese, dovrebbe indurre gli amministratori locali, a superare vecchi steccati e assumere iniziative in modo da portare a termine i processi di Fusione dei rispettivi Comuni, specialmente oggi in presenza di norme e di provvedimenti emanati dal governo centrale e dall’Europa che privilegiano idee, progetti elaborati su ampia scala. I tempi sono maturi per addivenire alle fusioni degli enti locali, per guardare al futuro con una visione moderna e avanzata. Coloro che rimarranno ancorati ancora al piccolo campanile, rischieranno di essere ulteriormente emarginati e svantaggiati rispetto alle politiche degli investimenti produttivi, con gravi conseguenze sul piano economico e sociale.