La Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, istituita dalla Chiesa Cattolica nel 1963, ha l’obiettivo di promuovere la preghiera per le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, così come per le vocazioni al matrimonio e alla vita laicale al servizio della Chiesa e del mondo. Offre a molti di Noi, uomini e donne, battezzati/e e cresciuti con la cultura valoriale della Chiesa cattolica, l’opportunità di riflettere sulla Giornata odierna, per comprendere i cambiamenti in atto, la crisi vocazionale presente e comprendere i fenomeni che si stanno registrando dentro e fuori la Chiesa cattolica. La cultura cattolica, come sappiamo, ha attraversato momenti di crisi e di sfide nel corso del tempo. Negli ultimi decenni, ad esempio, abbiamo assistito a un aumento della secolarizzazione e a una diminuzione della pratica religiosa in molti paesi, che ha avuto un impatto sulla cultura cattolica. La cultura cattolica ha anche dovuto affrontare la sfida degli scandali che hanno avuto un impatto significativo sulla credibilità della stessa Chiesa e sulla fiducia dei fedeli nella sua capacità di affrontare questi problemi. Tuttavia, nonostante queste sfide, la cultura cattolica continua a essere una fonte di ispirazione e di guida per molte persone in tutto il mondo. Offre una visione del mondo che mette l’accento sull’importanza della dignità umana, della giustizia sociale e della carità. Inoltre, la Chiesa cattolica sta impegnando il suo servizio per affrontare le sfide attuali e rinnovarsi. Molte comunità cattoliche presenti nel nostro pianeta stanno cercando di mantenere vive le tradizioni e la cultura cattolica, mentre allo stesso tempo cercano di adattarsi ai cambiamenti sociali e culturali. In definitiva, la cultura cattolica rimane una fonte di forza e di ispirazione per molte persone in tutto il mondo, e sebbene attraversi momenti di crisi, ha la capacità di rinnovarsi e di adattarsi alle sfide del mondo moderno. Fatta questa premessa notiamo come la crisi delle vocazioni è, purtroppo, un fenomeno che si verifica in molti paesi del mondo, in cui il numero di persone che scelgono di diventare sacerdoti, suore, frati o monaci sta diminuendo progressivamente. Quali sono le ragioni che incidono in questa crisi. Tra esse si possono ‘ individuare la secolarizzazione della società, l’individualismo sfrenato, la mancanza di modelli e valori di riferimento, i cambiamenti culturali, l’isolamento sociale, la diminuzione dell’influenza della Chiesa nella vita delle comunità e gli scandali portati alla luce e diffusi attraverso la stampa.
In base a dati recenti, il numero di preti è in costante diminuzione. Nel 2020, si contavano circa 34.000 preti in Italia, rispetto ai 46.000 del 2000. Al fenomeno non sono interessati solo sacerdoti ma anche le suore e di religiosi maschi risulta essere in diminuzione. Risulta ancora che ci siano sempre meno giovani in procinto di abbracciare la vita religiosa o sacerdotale.
Ma come si presenta la realtà in altri Paesi? Negli Stati Uniti, la situazione è simile. Nel 2020, il numero di seminaristi americani è sceso a meno di 3.000, rispetto ai 11.000 del 1965. Medesima constatazione anche per le suore americane dove si registra una diminuzione: circa il 75% in meno di religiose rispetto ai numeri degli anni ’60.
Nei diversi Paesi, la Chiesa sta impegnando le sue energie per affrontare la crisi delle vocazioni, ricorrendo all’evangelizzazione e alla formazione, cercando di fornire modelli di riferimento positivi e sostenendo i giovani che desiderano intraprendere la vita religiosa o sacerdotale. Tuttavia, il fenomeno della crisi delle vocazioni continua a porsi come una sfida importante per la Chiesa Cattolica e per molte altre confessioni religiose in tutto il mondo.
Tra le cause della crisi vocazionale della Chiesa cattolica, si annoverano anche gli scandali che sono stati portati alla luce in questi anni dalla cronaca, come gli abusi sessuali sui minori da parte di membri del clero. Questi fatti di cronaca hanno avuto un impatto significativo sulla crisi vocazionale della Chiesa.
Molti fedeli e potenziali vocazioni hanno inclinato la fiducia nella Chiesa e nel clero, e quindi potrebbero essere meno propensi a considerare una vocazione ecclesiastica. Gli scandali hanno anche portato alla luce la necessità di riforme nella Chiesa e garantire una maggiore trasparenza e responsabilità. Vi è, comunque, da sottolineare che la crisi vocazionale della Chiesa non può essere attribuita esclusivamente agli scandali, ma è un fenomeno- come ribadito- complesso che dipende anche da molti altri fattori, come la cultura secolarizzata, la diminuzione della pratica religiosa e la mancanza di supporto da parte della società. ( Francesco Garofalo)