Strage di via D’Amelio a Palermo. Sono trascorsi trent’anni dalla strage di via D’Amelio a Palermo. La data del 19 luglio 1992 è una di quelle date indelebili della Storia del nostro Paese. Insieme alla strage di Capaci avvenuta il 23 maggio dello stesso anno, la strage di Via D’Amelio, semina morte e distruzione in un periodo particolarmente delicato per la tenuta del sistema democratico. Ancora oggi rimangono dubbi e interrogativi irrisolti. Chi ha azionato la bomba o che fine ha fatto l’agenda rossa che il giudice Borsellino si portava sempre dietro? A Palermo gli eventi per celebrare i 30 anni della strage sono iniziati già sabato 16 luglio. Il 19 luglio si terrà anche un corteo da via Cilea a via D’Amelio. Il fratello del giudice, Salvatore Borsellino, invita a partecipare al presidio di ‘Scorta per la Memoria’ “che faremo sotto l’albero di ulivo che mia madre ha voluto piantare, come simbolo di pace e di speranza, nella buca scavata dall’esplosione”. E in un suo messaggio afferma “Per noi è la memoria non si riduce ad un solo giorno all’anno, magari sovrapponendo gli anniversari di stragi diverse per lavarsi la coscienza più in fretta, per la Memoria, la Verità e la Giustizia si lotta 365 giorni all’anno e quest’anno, nel trentennale delle stragi, poiché si scateneranno i megafoni della retorica e si alzeranno anche le voci di chi da tempo ha perso il diritto di parlare, mentre si ripetono da parte del CSM gli stessi errori perpetrati a suo tempo con Giovanni Falcone, abbiamo deciso di celebrare il 19 luglio all’insegna del silenzio. Quest’anno non ci saranno né palchi né dibattiti, la nostra giornata di memoria si intitolerà ‘Il Suono del Silenzio’ e poiché niente deve poter rompere questo silenzio, se non la musica”.