Ci siamo quasi. Oggi chiusura della campagna elettorale. Poi subentra il silenzio da dedicare alla riflessione sul voto da esprimere domenica prossima. Dopo la “pacata” campagna elettorale, quindi, la parola passa alle urne che decreteranno il futuro governatore della Regione Calabria e della regione Emilia Romagna.
Si tratta di un test definito importante da parte di tutti gli osservatori politici che avrà conseguenze sul futuro governo nazionale, anche se da parte degli attuali rappresentanti si cerca di sdrammatizzare, di ridurre il peso del risultato, ritenuto limitato nell’ambito degli specifici territori di competenza.
I maggiori riflettori saranno puntati sul dato che si registrerà in Emilia Romagna, regione storicamente gestita dalla sinistra che i sondaggi effettuati nel rispetto delle norme danno in bilico. Le percentuali di differenza tra i due candidati del centrodestra Lucia Borgonzoni ( centrodestra) e quello del centro sinistra Stefano Bonaccini, sarebbero minime. Il PD e il governo sperano nel successo del loro candidato per tirare un sospiro di sollievo , mentre la lega e l’intero centro destra sperano che il risultato porti ad spallata del governo. L’attesa, quindi, è maggiore rispetto al dato che si andrà a verificare nella Calabria dove si vive un clima diverso e dove prevalgono sentimenti di netta vittoria nel centro destra. Jole Santelli, candidata della coalizione, viene data per certa Presidente, attribuendo perfino un margine di venti punti di vantaggio. Mentre nel PD e nel centrosinistra sembrano affievolirsi le speranze di un esito positivo di Filippo Callipo, sostenuto appunto dal PD di Zingaretti.
Significativo dal punto di vista politico sarà anche il risultato che andrà a conseguire il Movimento Cinquestelle e il suo candidato Presidente, Francesco Aiello che ha dovuto annotare il mancato sostegno del senatore pentastellato Nicola Morra, Presidente della Commissione Antimafia che ha accusato Aiello di non aver rivelato la parentela con Luigi Aiello bos della ndrangheta. Accuse, peraltro, rintuzzate dall’interessato che ha dichiarato subito di non aver “nascosto alcunché, non potendo rispondere per le colpe di un mio cugino morto 5 anni fa”.
Un eventuale crollo, dopo le dimissioni da capo politico di luigi di Maio, potrebbe aprire un vero e proprio sisma all’interno dell’organizzazione da mettere in discussione l’esecutivo nazionale.
In Calabria il Movimento nelle elezioni ottenne il 26, 69% collocandosi al primo posto dei consensi.
L’altro candidato Carlo Tansi prosegue sulla sua strada intrapresa, sperando nel cambiamento, nel risultato a sorpresa per distruggere l’immagine negativa della Calabria.