Dal 1994, il 16 settembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono. Istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite, mira a sensibilizzare popolazioni, enti e aziende di tutto il mondo sull’importanza di questo prezioso strato di gas per la salute dell’intero pianeta.
Una ricorrenza istituita per celebrare la firma del Protocollo di Montreal nel 1987 e che vuole rammentare l’importanza della riduzione dei clorofluorocarburi nell’atmosfera terrestre.
La perdita dello strato di ozono, che ha rischiato di esporre le persone ai dannosi raggi ultravioletti del sole, è sulla buona strada per essere completamente recuperata entro il 2040 in gran parte del mondo, mentre- secondo quanto riportato dal giornale La Nazione- (https://www.lanazione.it/cronaca/giornata-mondiale-ozono-fe23fc89) si ricreerà completamente entro il 2045 sull’Artico e entro il 2066 sull’Antartide.
Secondo il recente rapporto Onu il buco nell’ozono si chiuderà nel 2040. L’accordo di Montreal è il trattato ambientale di maggior successo nella storia e incoraggia i Paesi del mondo a riunirsi e agire
Il buco dell’ozono
É stato un argomento centrale delle tematiche ambientali internazionali in quanto la funzione dell’ozonosfera è rilevante per la vita sulla Terra: protegge il pianeta dai raggi ultravioletti (UV-C e UV-B). Purtroppo le emissioni quotidiane dalle attività umane nei paesi industrializzati (in particolare, cloro e bormio, contenuti nei circuiti dei frigoriferi e nelle bombolette spray), reagendo chimicamente con la stratosfera, provocano la riduzione dello strato di ozono e l’ ampliamento dello spazio enorme squarcio sopra l’area antartica. L’obiettivo della ricorrenza è quello di focalizzare l’attenzione sull’importanza della salvaguardia dello strato di ozono, indispensabile, appunto, per la vita sulla Terra.
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